Siamo felici e emozionat* di annunciarvi la settima edizione di Educare alle differenze il 25 e 26 settembre a Bergamo.

Il meeting nazionale di autoformazione per valorizzare le differenze dentro e fuori la scuola pubblica, sarà, come sempre, gratuito e autofinanziato.

Rispetto agli altri anni, due sono le novità principali legate al periodo che stiamo vivendo:

1) il calendario di laboratori formativi e incontri di confronto in presenza è arricchito da un programma di eventi online, che si svolgeranno nella settimana che inizia il 27 settembre. Questo perché vorremmo dare a tutt* la possibilità di partecipare, visto che per ragioni sanitarie le persone che potranno partecipare agli eventi in presenza saranno minori rispetto ai numeri delle altre edizioni.

2) le prenotazioni per accedere alla due giorni in presenza sono assolutamente obbligatorie e a numero chiuso. Quindi non indugiate troppo! Nella prima settimana di agosto pubblicheremo il programma e le modalità di iscrizione, sul nostro sito e sulle nostre pagine social, e raccoglieremo le prenotazioni in ordine cronologico, fino a esaurimento dei posti disponibili.

La settima edizione che si svolgerà a Bergamo nasce dall’inchiesta La scuola che verrà comincia oggi, con la quale abbiamo cercato di mappare e raccogliere esperienze, vissuti, considerazioni di ­insegnanti di ogni ordine e grado che hanno vissuto una straordinaria stagione di scuole chiuse/aperte durante la prima ondata della pandemia.

Dall’analisi dei dati emersi nell’inchiesta condotta lo scorso anno, cinque temi sono emersi come fondamentali. Su questi abbiamo costruito una campagna di comunicazione con 5 manifesti realizzati da Dario Carta. 5 temi, 5 manifesti, 5 domande aperte, che faranno da file rouge per il programma di Bergamo.

Partecipa alla settima edizione di Educare alle differenze, per guardare alla scuola di ieri e immaginare la scuola di domani. Entra a far parte della nostra comunità di autoformazione, per una scuola aperta, in relazione e dialogo, spazio per coltivare libertà, riflessività e apprendimento. Una scuola che dei, e dai, corpi non prescinda. Una scuola come luogo privilegiato in cui nominare e dare visibilità alle differenti soggettività e alle loro specifiche voci; che all’ansia dei programmi sostituisca il piacere e il desiderio di promuovere agio e benessere, per tutt* e per ognun*.