Il 29 e il 30 settembre a Palermo centinaia di persone, insegnanti, personale educativo, docenti universitari, genitori, operatori e operatrici di associazioni, consultori, centri antiviolenza, case delle donne, studenti e studentesse, formatori e formatrici, lavoratori e lavoratrici del settore culturale e dell’infanzia, si sono incontrati per la quinta edizione del meeting nazionale di Educare alle Differenze.

Una due giorni che, nel clima di crescente intolleranza, sessismo e razzismo in cui versa l’Italia, si riconferma cruciale per smontare la narrazione tossica di questo Governo e per ricostruire insieme parole e pratiche di riconoscimento, di solidarietà e di libertà.

Partecipare a Educare alle Differenze, quest’anno più che mai, ha significato fare resistenza politica, culturale e sociale in risposta a chi governa con le armi retoriche dell’odio e con misure politiche disumane che minano lo stato di diritto.

Oggi più che mai è fondamentale ripartire dalla scuola e dall’educazione per far crescere in bambini e bambine, ragazze e ragazzi gli anticorpi necessari a contrastare la cultura della violenza, della sopraffazione e dell’intolleranza e a costruire una società giusta, equa, laica, libera e plurale.

Contro chi chiude i porti, criminalizza le migranti e i migranti, nega l’esistenza della violenza di genere come fenomeno strutturale della società italiana, fomenta l’omofobia e l’odio razziale e cerca di riportare drammaticamente indietro il diritto di famiglia la comunità di Educare alle Differenze riunita a Palermo ha preso un impegno chiaro: fare resistenza ogni giorno, su ogni banco di scuola pubblica, in ogni biblioteca, in ogni centro educativo, in ogni piazza.

Siamo consapevoli che ci aspetta un anno scolastico più duro dei precedenti e che saremo chiamate/i quotidianamente a scegliere da che parte stare: stiamo e staremo – senza se e senza ma – dalla parte della giustizia sociale e dell’accoglienza, della lotta alle disuguaglianze e del riconoscimento del valore di tutte le differenze.

Saranno mesi di impegno politico e culturale, che si chiuderanno tra un anno, a Pisa. La sesta edizione di Educare alle differenze si svolgerà nella città a guida leghista, ex feudo Pd, dove la carica di assessore alla cultura è stata data allo stalker Andrea Buscemi. Contrastare la cultura della violenza dove questa si eleva a istituzione è oggi più che mai necessario.

Mentre il prossimo impegno preso dalla rete è la partecipazione alla mobilitazione del 10 novembre, promossa dalla rete D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, contro il ddl Pillon che propone pericolosi passi indietro per la libertà delle donne e il diritto di famiglia e la partecipazione alla manifestazione nazionale contro la violenza maschile contro le donne indetta da Non Una di Meno il 24 novembre. Ci vediamo in piazza!

Per info: stampa@educarealledifferenze.it

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