“Ogni insegnante, studente, cittadino che voglia riaffermare la libertà di pensiero e di insegnamento, dovunque si trovi, interromperà le proprie attività, si metterà in piedi e leggerà di seguito gli articoli 21 e 33 della Costituzione italiana. Laddove possibile la lettura solenne sarà fatta in gruppo.”

Sono le ore 11 del 21 maggio, i ragazzi del liceo Socrate di Roma formano una catena umana fuori dall’istituto, in mano la Costituzione. Nonostante i confini geografici del cortile della loro scuola, altre mani sembrano unirsi alle loro, in una catena immaginaria capace di attraversare tutta Italia. Da Palermo a Milano, passando per Bari, Benevento, Campobasso, Roma, Grosseto, Bologna, Modena, Venezia, Livorno, Piacenza. E l’elenco non si esaurisce qui.

Si chiama Teacher Pride, l’iniziativa lanciata dal Liceo Anco Marzio di Ostia a cui hanno velocemente aderito centinaia di scuole di ogni ordine e grado e le università di tutta Italia, al grido unisono di “Io non sorveglio, io sveglio”.

Questa la pronta risposta di solidarietà e vicinanza del mondo della scuola, dell’università ma anche della comunità tutta, alla professoressa Rosamaria Dell’Aria, l’insegnante di Palermo che lo scorso 11 maggio è stata sospesa per 15 giorni dall’ufficio scolastico provinciale per “non aver vigilato sul lavoro dei suoi alunni”. Il lavoro in questione è un video realizzato dai ragazzi della II E dell’Istituto industriale Vittorio Emanuele III, un susseguirsi di slide dove vengono accostati alcuni punti delle leggi razziali del 1938 ad altri del decreto sicurezza. Un accostamento dei ragazzi ai quali, alla luce dei fatti accaduti, ci verrebbe da suggerigli un’altra slide in cui accostare le testate giornalistiche dello scorso 11 maggio al giuramento del 1931 imposto ai professori.

Sono le ore 11 del 21 maggio, le scuole e le università d’Italia si fermano, perché in fondo che senso ha insegnare la storia dimenticandoci che le cose accadono “qui ed ora”? Il Flash mob è semplice ma estremamente significativo, la catena umana immaginata trova la sua ragione di esistere negli articoli 21 e 33 della Costituzione, quella Costituzione che mai come questo anno ci siamo ritrovati a dover rileggere per ricordarci che viviamo in un paese dove “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” e dove “l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”.

Ma il momento di solidarietà non si esaurisce nella lettura degli articoli della costituzione fatta in classe, nell’aula magna, in piazza, nel cortile delle scuole, nei luoghi dell’università; a questa lettura se ne sono aggiunte altre, accompagnate da striscioni, cartelloni, momenti di riflessione e dialogo che hanno visto in alcuni casi anche il coinvolgimento dei genitori. Un momento che non avremmo mai pensato così necessario per ricordare che la scuola è libera, è un luogo dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze possono utilizzare liberamente e democraticamente gli strumenti acquisiti durante il loro percorso per formare un pensiero autonomo, critico e indipendente. Un’iniziativa per non restare indifferenti, per contrastare una decisione che mette a repentaglio l’insegnamento e la formazione democratica.

La rete Educare alle Differenze dichiara la sua più totale solidarietà alla professoressa Rosamaria Dell’Aria, appoggiando l’iniziativa Teacher Pride e tutte quelle che seguiranno. Ribadisce il suo impegno a costruire una rete sempre più solida per proteggere la scuola da ogni forma di diffamazione, per garantire che resti sempre un luogo dove chiunque possa sentirsi accolto e dove poter conoscersi e sperimentarsi, lontano da clericalismo, razzismo, sessimo e omotransfobia. Mai come quest’anno il meeting nazionale Educare alle Differenze, che si svolgerà a Pisa il 28 e 29 settembre, si farà portavoce e spazio di incontro per un mondo scolastico che sente l’esigenza di contrastare insieme le continue minacce che arrivano da chi ormai siede sulle poltrone del nostro governo, capaci di ledere una costruzione libera della propria identità e del proprio pensiero.

Teacher Pride. Libera è la scuola, libero è l’insegnamento.